Scopri i tanti tesori della penisola del Sinis

Escursione nella penisola del Sinis, una tappa imperdibile nella vostra vacanza nella Sardegna Occidentale

Il Sinis è un’area che racchiude, in pochi chilometri quadrati, tantissime meraviglie naturali e storiche che ne hanno fatto, giustamente, l’area con maggiore afflusso turistico della Sardegna centro-occidentale.

Situato sulla costa della regione centro-occidentale dell’isola, questo paradiso incontaminato che è stato designato come destinazione “Eden” dalla Commissione Europea, ovvero tra le migliori a livello si sostenibilità ambientale.

Da un punto di vista geologico il Sinis è per la maggior parte un’area alluvionale che è stata riempita dai sedimenti rocciosi provenienti dall’erosione del vicino Montiferru. Questo defluire di detriti ha infine unificato la terraferma alle zone più a nord-ovest e a sud-ovest della attuale penisola,  che originariamente erano isolotti separati dalla Sardegna. Come  riprova di questo antico arcipelago è presente, a poche miglia marine ad Ovest del Sinis, la minuscola isola di Malu Entu (o Mal di Ventre in italiano).


Credits: Sardegnaturismo.it

Una escursione nella Penisola del Sinis vuol dire spiagge meravigliose.

Partendo da nord, nei pressi di Capo Mannu, a nord, troverete le saline e la spiaggia di Putzu Idu.
Quindi, in successione, le splendide sabbie di un bianco abbagliante  di Mari Ermi, Is Arutas e Maimoni.
Queste spiagge sono composte da piccoli granelli bianchi, verdi, gialli, rosa e neri (quarzo), di colore cristallino, e sono originate dall’erosione del granito porfirico presente sui fondali della vicina isola di Malu Entu.

Il fondale dell’area, contrariamente a quanto spesso accade in Sardegna, è profondo già dai primi metri, e ha una gamma di colori che va dall’azzurro al blu intenso. Spesso ospitano le tartarughe marine nei periodi meno frequentati.

Alle loro spalle, gli habitat delle dune di sabbia lasciano il posto alle paludi di Cabras, una delle più grandi e meglio conservate aree paludose europee, abitata da fenicotteri rosa oltre che dai muggini dai cui si produce la rinomata bottarga locale.
Tra lo stagno e le spiagge, l’area di scavi che ha portato al ritrovamento dei Giganti di Monte Prama , il complesso di statue a tutto tondo più antico e numeroso d’Europa.

 

L’isola di Malu Entu, meraviglia naturalistica del Sinis

 

Nella costa prospiciente le spiagge si trova,  Malu Entu o Mal di Ventre.
L’isola, così come lo scoglio del Catalano, è collegata da una grande piattaforma granitica colorata dai coralli, ed considerata un autentico santuario naturalistico, dove vivono in libertà rapaci e tartarughe marine. Fondali sabbiosi e praterie di Poseidonia sono abitati da pesci, molluschi e crostacei: questi paesaggi sono ideali per lo snorkeling e la fotografia subacquea, inoltre, sono presenti relitti di ogni epoca: navi romane, spagnole e del XX secolo, tra cui una nave romana di 36 metri che fu affondato tra l’80 e il 50 a.C. con duemila lingotti di piombo.
Nelle zone non vincolate dai criteri di protezione dell’area è possibile navigare e immergersi.


Credits: Sardegnaturismo.it

Una escursione nella Penisola del Sinis è un’immersione in una storia antica ma ben visibile anche oggi.  

Superata la torre costiera di Seu, si arriva alla spiaggia di sabbia soffice di San Giovanni di Sinis. Questo bel borgo marinaro offre un’altra perla: la piccola e estremamente ben conservata chiesa paleocristiana.
Fu edificata su un sito già adibito a cimitero punico e quindi cristiano all’inizio della dominazione bizantina a metà del VI secolo. La chiesa, ampliata longitudinalmente nei secoli IX e X, conserva ancora l’aspetto altomedievale ed è una delle chiese più antichi della Sardegna.
Continuando verso sud, la penisola si restringe ad una stretta lingua di terra, che offre una autentica perla archeologica: Tharros.
Villaggio nuragico, colonia fenicia, porto cartaginese, città in epoca romana, capitale in epoca bizantina e, infine, prima capitale del il giudicato d’Arborea, che venne abbandonata poi intorno all’anno 1000, in cui la capitale venne spostata a Oristano.E’ un autentico museo all’aria aperta, in cui è possibile vedere i resti di una città che risale al periodo della dominazione romana. Ben visibili e visitabili il tophet fenicio, le terme, le fondamenta del tempio e una parte dell’area con case e botteghe artigiane.
Poco distante, la torre di San Giovanni di Sinis da cui è possibile osservare il resto della penisola a cui si accede agevolmente fino al piazzale de faro (non visitabile  perché area militare) dai cui si ha una splendida vista sul golfo di Oristano.
Nascosta, sulla sinistra, l’incantevole caletta del faro potrebbe l’occasione per un tuffo rigenerante.

 

Scopri l’Hotel la Baja, ideale per una escursione nella Penisola del Sinis.

Quest’area di grande pregio storico e naturalistico è facilmente visitabile dal nostro
Felix hotel  La Baja.
Questo albergo quattro stelle si trova a Santa Caterina Pittinuri, e si affaccia sull’omonima spiaggia ma dista pochi minuti dalla penisola del Sinis. Dalla piscina, dal ristorante e dalle camere si gode una vista unica sulla baia circondata dalle rocce della costa occidentale della Sardegna.Il relax, la piscina, la cucina eccezionale e la spiaggia sono l’ideale per una vacanza rigenerante nella bellezza della costa occidentale della Sardegna.

 

Speriamo di avervi dato utili informazioni per una vostra escursione nella penisola del Sinis. Noi invece, vi aspettiamo in hotel!

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