Tharros
In poco più di mezzora d’auto dall’hotel La Baja si trova uno dei simboli archeologici della Sardegna: prima insediamento nuragico, poi emporio fenicio, fortezza cartaginese, urbs romana, capoluogo bizantino e alla fine capitale arborense. Duemila anni di storia da visitare e scoprire. Un anfiteatro naturale affacciato sul mare e delimitato dall’istmo di capo san Marco e dai colli della borgata di San Giovanni di Sinis e di su Murru Mannu (grande muso), in cima al quale si trovano i resti del villaggio nuragico, abbandonato prima dell’avvento dei fenici.
Santu Lussurgiu
Il borgo dell’acqua. Santu Lussurgiu, nella zona del Montiferru, si trova a 500 metri d’altitudine, incastonato in un anfiteatro di origine vulcanica e protetto da foreste che si abbeverano da moltissime sorgenti tra le quali quelle di San Leonardo di Siete Fuentes. Santu Lussurgiu è un centro medioevale, un tempo rinomato centro culturale, residenza estiva di nobili e letterati, oggi le sue strutture ricettive e i ristoranti sono meta di turisti attratti da centro storico, cultura ed escursioni.
San Leonardo di Siete Fuentes
Un borgo ormai abbandonato in mezzo a un bosco di lecci, querce e olmi e vicino a famose sorgenti. Le origini, risalenti al XII secolo, non sono chiare ma di certo anteriori a Santu Lussurgiu, di cui è frazione e da cui dista sei chilometri. È sempre stata abitata: sotto i giudicati, prima di Torres, poi di Arborea. Durante la dominazione spagnola divenne Siete Fuentes e, dal XVIII secolo, Villa delle Sette fontane.
San Salvatore di Sinis
Un piccolo borgo di case basse e bianche vissuto soltanto pochi giorni a settembre, in occasione della Corsa degli Scalzi. San Salvatore di Sinis, frazione di Cabras, da cui dista nove chilometri lungo la strada che porta alla splendida spiaggia is Arutas e all’antica città di Tharros, è un piccolo villaggio sorto in un’area sacra sin da età nuragica e trasformato per oltre due decenni (1967-90), in set di ‘spaghetti western’.