Turismo ecosostenibile a Golfo Aranci, Capo Figari e Figarolo

Turismo attivo a Golfo Aranci a Capo Figari e Figarolo: una passeggiata tra storia, natura e acqua color smeraldo

L’area naturalistica di Golfo Aranci, a nord di Olbia, dalle prime trasmissioni radio di Guglielmo Marconi dal faro sul promontorio a meta turistica ed escursionistica

Un’escursione tra storia e natura. Il mare è uno dei più belli della Gallura, lo scenario è quello di una riserva naturale di particolare rilevanza naturalistica ed ambientale. Intorno i resti di un passato ormai lontano: forni della calce, fortini, un cimitero di naufraghi, una batteria militare con vecchie postazioni per cannoni e, in cima al promontorio, un impianto semaforico che quasi 90 anni fa l’italiano Guglielmo Marconi, padre del radiotelegrafo, utilizzò per uno dei suoi più importanti esperimenti.

È il territorio di Capo Figari nel comune di Golfo Aranci, a 20 minuti dal nostro Felix Hotel Olbia.
Originariamente piccolo villaggio di pescatori, negli ultimi anni è riuscito a trasformarsi in una ambita meta turistica che attrae ogni anno
decine di migliaia di turisti.
Un promontorio calcareo che arriva all’altezza di 344 metri di altezza e con una scogliera alta 200 metri a picco sul mare, meta oggi di interessanti escursioni, sia via mare che via terra: a piedi, in bicicletta o a cavallo.

Trekking e mountain bike nella riserva naturale nell’isola di Figarolo

La struttura e la morfologia di quest’area si ripete in piccolo nell’isolotto di Figarolo, che raggiunge i 139 metri di quota ed è raggiungibile via mare grazie alla presenza di un attracco per piccole imbarcazioni, e di una piccola spiaggia. Al largo dell’isola si trova anche il relitto di un mercantile in legno affondato a metà del ‘900, ormai adattatosi perfettamente al paesaggio sottomarino.

Il territorio di Capo Figari e dell’isola di Figarolo è oggi inserito in un’area Sic (Sito di interesse comunitario) con l’obiettivo di tutelare questo insieme di falesie e bastioni calcarei che rappresentano un habitat ideale per molte specie faunistiche, come mufloni e capre.

La riserva ha un reticolo di sentieri da percorrere a piedi, in mountain bike e anche a cavallo. Una destinazione che negli anni scorsi è stata anche inserita nel Cammino delle 100 torri, un percorso che si snoda attraverso l’intera costa della Sardegna, in senso antiorario, e dà vita a un anello che attraverso il periplo dell’Isola tocca oltre cento torri e fari disseminati lungo i confini del mare.

I sentieri del turismo attivo a Golfo Aranci

Trekking verso la spiaggia di Cala Moresca 

Dopo aver costeggiato la strada ferrata che si sviluppa lungo la costa di Golfo Aranci si arriva al punto di partenza per tutte le escursioni lungo diversi sentieri. Da lì a poche centinaia di metri si trova il primo piccolo gioiello di questo territorio: la spiaggia di Cala Moresca con il suo mare turchese e il panorama dall’isolotto di Figarolo che imponente emerge dall’acqua.

Alle spalle della spiaggia un vecchio forno elettrico della calce, costruito nel 1967 per far fronte allo sviluppo che in quegli anni cominciò con la nascita della Costa Smeralda.

I sentieri veri e propri prendono il via da qui: si passa attraverso un cancello e poco più avanti ci si ritrova davanti a un bivio per quelli principali. A destra si prosegue verso Cala Greca e il “Cimitero degli Inglesi”, a sinistra si sale verso il semaforo di Capo Figari.

Il primo sentiero porta al camposanto dove non riposano, come vogliono le dicerie locali, i marinai inglesi naufragati davanti a Capo Figari, ma l’equipaggio italiano scomparso nell’affondamento del veliero ligure “Generoso II”, nel 1887, e ritrovato sulle rive di Cala Greca. L’unico componente della Royal Navy, morto in verità per febbre malarica, è sepolto in una tomba sovrastata da una grande croce celtica.

L’altro sentiero è tutto in salita. Tre chilometri di strada sterrata alternata da piccoli tornanti. Una salita costante ma non troppo impegnativa che regala un panorama mozzafiato: la vista va dal monte Limbara all’isola di Tavolara, dalle isole di Soffi e Mortorio fino alla più lontana Corsica. Al culmine ecco la struttura della marina militare, oggi abbandonata e in attesa di un serio e importante progetto di riqualificazione che la trasformerà in una struttura ricettiva.

Il faro di Guglielmo Marconi

Attraverso il percorso si arriva alla bellissima spiaggia di Cala Moresca, inserita in una piccola baia e circondata da una stupenda pineta. È da lì, poi, che attraverso un sentiero lungo cinque chilometri si arriva in cima al promontorio, dove ora rimangono i resti del faro da cui partì il primo vero esperimento che ha aperto le porte all’utilizzo delle micro-onde e ha tracciato la strada alle connessioni ‘wireless’: tv, cellulari ma anche satellitari e radar nascono da qui.
Così l’11 agosto del 1932 Marconi realizzò con pieno successo il celebre ponte radio a onde corte fra una trasmittente situata a Rocca del Papa, vicino Roma, e un’apparecchiatura ricevente installata per l’occasione sul semaforo di Figari, coordinando lo svolgimento dal panfilo Elettra.
Oggi l’impianto è ancora in stato di abbandono, ma presto sarà recuperato e trasformato in una struttura ricettiva moderna e lussuosa a picco sul mare con una straordinaria vista sul golfo.

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Scenari incredibili si aprono entrando in questa grande grotta cilindrica che si apre nella montagna, in cui si entra lentamente intorno ai -20 m di profondità. Risalendo pian piano verso una bolla d’aria respirabile, si possono osservare i suggestivi organismi sciafili che popolano le acque: gamberi fantasma, gamberi meccanici, aragoste e cicale. Uscendo, le piccole stalattiti offrono uno splendido contrasto di luci lungo la parete. Per lo snorkeling e le immersioni subacquee è vivamente consigliato rivolgersi ai centri d’immersione. Per info capofigari.it

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