La foca monaca era così presente in Ogliastra che una delle cale più famose, Cala Mariolu, prende il nome da questa “ladra di pesci”

La foca monaca del Mediterraneo (Monachus monachus) è una delle specie di foca più rare al mondo, ed è considerata in pericolo di estinzione.Fino a pochi decenni fa la sua presenza è documentata in Sardegna, e in particolare nella zona dell’Ogliastra, e ci sono testimonianze storiche della presenza di questo mammifero marino.

Presenza storica della Foca Monaca in Ogliastra

Nella prima metà del Novecento, la foca monaca era comune lungo le coste rocciose e le grotte marine dell’Ogliastra come quella del Bue Marino (appunto la foca monaca), che offrivano un habitat ideale per il riparo e la riproduzione. Le foche utilizzavano le grotte per proteggersi dai predatori e dagli esseri umani.

La celebre Cala Mariolu, situata nel territorio di Baunei, prende il nome dalla foca monaca. Secondo la tradizione, essa sottraeva il pesce dalle reti dei pescatori originari di Ponza ma che vivevano nel borgo di Santa Lucia (Siniscola) e che pescavano nella zona. L’abilità delle foche nel rubare il pesce le diede così il soprannome di “ladra” (mariuolo, sardizzato in mariolu). 

Avvistamenti recenti di foca Monaca In Ogliastra

Negli ultimi decenni la foca monaca è scomparsa dalla maggior parte delle sue zone storiche di distribuzione, inclusa la Sardegna. Tuttavia, ci sono stati avvistamenti sporadici e non sempre accertati nelle acque sarde in particolare in Ogliastra nel 2020, anche se in generale si parla più di segnalazioni occasionali piuttosto che di una presenza stabile.

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Come comportarsi in caso di un incontro fortuito con una Foca Monaca

È necessario mantenere una distanza minima di almeno 50 metri: le foche monache sono animali selvatici e particolarmente sensibili alla presenza di estranei. È importante rispettare la loro tranquillità e osservarle da lontano.

Nel caso di una foca monaca a terra, è fondamentale non interrompere il collegamento tra l’animale e il mare, evitando di frapporsi tra la foca e il suo ambiente naturale. Questo comportamento potrebbe provocare stress e disagio all’animale.

Gli animali domestici devono essere tenuti a distanza. È consigliabile evitare che cani o altri animali si avvicinino alla foca, poiché ciò potrebbe spaventarla o trasmetterle malattie potenzialmente pericolose. Lo stesso comportamento dovrebbe essere suggerito a chiunque si avvicini con intenti simili.

Non è opportuno intervenire direttamente: anche in presenza di una foca monaca ferita o in difficoltà, è preferibile evitare interventi autonomi. Le operazioni di soccorso devono essere gestite da esperti competenti, come i veterinari dei centri di recupero della fauna selvatica. La situazione deve essere segnalata immediatamente, attendendo l’arrivo degli specialisti.

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La foca Monaca tornerà in Ogliastra?

C’è un crescente ottimismo tra gli esperti circa il possibile ritorno della foca monaca in Sardegna, grazie a progetti di conservazione in corso nel Mediterraneo. Questi includono la protezione delle aree marine, la limitazione delle attività umane in determinate zone, e il monitoraggio delle grotte potenzialmente adatte per la riproduzione.

In effetti, la Sardegna, con le sue coste rocciose e le grotte marine isolate, potrebbe rappresentare un habitat idoneo per il ritorno della foca monaca, purché venga garantita una tutela adeguata dell’ambiente e delle aree marine protette.

Tuttavia, sebbene la presenza storica della foca monaca in Ogliastra sia documentata, al momento la sua presenza non è stabile o confermata in modo continuativo. Tuttavia, grazie agli sforzi di conservazione e protezione, c’è la possibilità che in futuro la foca monaca possa ritornare a colonizzare alcune zone della Sardegna, compresa l’Ogliastra.

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